Sono anni che sento parlare di Asse degli Acquedotti ma soprattutto del sottopasso dei 7 nani, avevo buttato un occhio su internet (link), ma non avendo necessità di arrivare oltre GRA nella zona di Lucrezia Romana ho mai approfondito particolarmente, salvo essere da sempre contrario a considerare "l'asse degli acquedotti" ovvero il passaggio nei parchi un tassello della mobilità ciclabile quotidiana.
Domenica dovevo recarmi al Pala Cavicchi, struttura che si trova lungo viale Kennedy.
Preanalisi dei passaggi
Guardando maps ho visto quattro possibilità, di cui due sulle consolari (Anagnina o Appia) con rientro verso Ciampino, o una terza che prevedeva il passaggio per via Lucrezia Romana e sottopassi, infine quella di passare sulle complanari del GRA e relativi svincoli non riservati ai mezzi a motore.
via Lucrezia Romana e i sottopassi
Dalle foto sul sito non recentissime e da info raccimolate mi sono convinto che non fosse il caso, quindi ho optato per...
via del Casale Ferranti / complanare GRA
Il percorso all'andata prevedeva partendo da uscita stazione metro A Anagnina su via Tuscolana direzione GRA, quindi girare a destra su Via del Casale Ferranti e seguira fino a raggiungere i tratto di complanare del GRA (che non è GRA) dove la velocità massima è di 50 km/h , quindi tramite lo svincolo scendere su viale Kennedy e raggiungere la traversa del Pala Cavicchi.
Al ritorno viale Kennedy salire sulla complanare, percorrerla, scendere verso sinistra e riprendere via del Casale Ferranti
Svolgimento :-)
Poi curva a sinistra e si restringe molto, ma quasi subito sulla destra si trova un marciapiedi ampio con accessi a scivolo e praticamente deserto, immagino un suo uso soprattutto nelle ore notturne.
Una volta dalla parte opposta imbocco via Lucrezia Romana extra-gra e raggiungo la mia destinazione, attenzione ai sensi unici.
Ritorno
Raggiungo di nuovo via Lucrezia Romana, a questo punto non dovendo passare lo svincolo pensavo di proseguire sulla complanare e risalire verso via del Casale Ferranti.
Ma distrazione passo di nuovo nel sottopasso ANAS, a questo punto seppure poco convinto decido di avvicinarmi al sottopasso dei 7 nani.
Per passare bisogna alzare la bici, è una giungla, con un sentiero appena tracciato, non ha nulla a che vedere con il sottopasso ANAS che ha una scalinata, qui c'è un tratto scosceso con gradini ricavati da qualche volontario, ma divelti dalle piogge con l'aiuto di qualche imbecilli.
Il tratto sotto la strada è una speloca con i bandoni da una parte e blocchi di terra, con un tubo che sporge dal soffitto. Una trappola per topi, non oso pensare cosa diventa nel caso di pioggia intensa.
Stavo per tornare indietro, ma il mio spirito di comunicatore ha avuto il sopravvento, sono passato di corsa perché avevo paura che potessero cedere i bandoni o la terra intorno.
Alla fine si sbuca su via Lucrezia Romana e si può tornare verso via di Capannelle, che è molto stretta e dove le auto corrono e sorpassano pure dove non possono, l'alternativa è infilarsi nel parco degli acquedotti, ma li è sterrato e la mobilità è un'altra cosa.
Mappa di massima dei percorsi effettuati, sempre tanta, tanta attenzione !!! (link)
FOTO DEI SOTTOPASSI
Sottopasso ANAS
presenza canaletta artigianale, ricavata da tubi di gomma |
passaggio scarsamente illuminato, percorrere bici a mano, attenzione ai vetri |
resti di fuochi e uso improprio |
risalita sull'altro lato del GRA, presenza canaletta artigianale, ricavata da tubi di gomma |
uscita sul lato opposto in corrispondenza dell'accesso al tratto extra-GRA di via Lucrezia Romana. |
Dalla presenza di fazzoletti di carta e fuochi probabilmente in altri orari è usato in modo improprio.
L’asse degli Acquedotti è ancora allo stato di proposta, nemmeno di progetto.
RispondiEliminaIl “sottopasso dei Sette Nani” non è nemmeno accessibile al pubblico, in teoria. Era il sottopasso di servizio per gli operai ai tempi della costruzione della “variante dei Lampadari” del GRA (Giubileo del 2000).