A Capodanno ci sono passato di giorno (link) ed ho fotografato il tratto iniziale/terminale della Dorsale Aniene (link) lato Nomentana.
Genesi
Da quando fu realizzata, in epoca Veltroni (assessore era Esposito), la ciclopedonale Aniene (colonna portante dell'omonima Dorsale che include anche la ciclovia della Moschea e quella della Musica) inizia su via Val Solda nel quartiere Sacco Pastore a poca distanza da Ponte Tazio.
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Notevole la distanza fra via Nomentana / Ponte Tazio e l'accesso alla ciclabile
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La cose che saltano agli occhi guardando la mappa sono due:
- manca un attraversamento ciclopedonale sulla Nomentana per chi viene dal centro e volesse accedere alla ciclabile
- manca la possibilità di raggiungere la Nomentana dall'uscita della ciclabile perché sia Largo Val Solda che via Val Solda sono a senso unico inverso.
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Evidenza dei sensi unici
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Lo scippo della Nomentana fra Ponte Tazio e Batteria Nomentana
Quando fu infine avviata la costruzione della tanto desiderata (link) Ciclabile Nomentana ci fu imposto il Giro di Peppe nel quartiere Sacco Pastore, consentendo si la congiunzione con la ciclopedonale Aniene ma anche imponendo la presenza di pedoni su una dorsale, come la Nomentana, che DEVE avere la vocazione alla mobilità e quindi meno ostacoli possibili a chi la usa quotidianamente.
Estratto del mio articolo dell'epoca, gennaio 2018 (link)
"Ma la parte meno digeribile [...], cioè la deviazione della pista che non consente di percorrere lungo
l'effettivo tracciato di via Nomentana il tratto fra Ponte Tazio e la
Batteria Nomentana.
La ciclabile infatti utilizzerà un tratto già esistente della Dorsale
Aniene e poi proseguirà verso via Val d'Aosta che porterà a all'incrocio
con il ponte della tangenziale.
La Dorsale Aniene è già ora fonte di problemi per i ciclisti perchè è
ciclopedonale e non consente un uso realmente di mobilità causa la
velocità ridotta ed il rischio di ostacoli.
Comunque al solito accettiamo il ricatto, del questo o gnente, perchè
sappiamo che la Nomentana, soprattutto nel tratto delle complanari
rappresenta un incubo per i ciclisti ludici o meno."
Quel ricatto di cui tutt'ora paghiamo le conseguenze, soprattutto durante le ore di frequentazione della ciclopedonale da parte di proprietari di cani e in quelle notturne per la scarsa illuminazione ed il relativo isolamento dei percorsi.
Quel ricatto non ha portato alla realizzazione del tratto finale su via Val Solda e Largo Val Solda per raggiungere in sicurezza Ponte Tazio ed avere un attraversamento ciclopedonale della Nomentana Nuova.
La "risistemazione" della ciclopedonale Aniene
Di fatto il primo tratto della ciclopedonale è ormai parte integrante del percorso ciclomobilistico della Dorsale Nomentana utilizzato dai ciclopendolari di buona volontà per raggiungere il centro e/o tornare.
Ma nemmeno questo passaggio di livello ha consigliato all'amministrazione, che nel frattempo ha effettuato dei lavori di risistemazione (
link), prevalentemente estetici, di completare il tratto finale e tra via Val Solda e Ponte Tazio.
Conclusioni
Ho sempre avuto una mia visione, certamente molto caparbia, del fatto che la ciclabilità realizzata per l'uso quotidiano porta vantaggi all'uso turistico / ludico, mentre non è vero il contrario.
Insieme agli amici Ciclomobilisti abbiamo provato in tutti i modi a promuovere questa visione, pur essendo sempre accerchiati da una parte da chi vedeva solo il lato ludico/turistico (pista sulla banchina e fino ad Ostia, percorsi nei parchi ecc.) e dall'altra chi considerava comunque le ciclabili un posto da "criceti", senza contare poi i ciclosportivi che prima hanno schifato le ciclabile ed ora le usano come fanno i macchinoni sulle strade, ossia angariando chi va meno veloce.
Diversi componenti di questa amministrazione avevano avuto modo di cogliere questi aspetti e di avere accesso a tutto il materiale prodotto e diffuso in chiaro e senza far pagare tessere, prima su RomaPedala, poi sul forum dei Ciclomobilisti e infine ancora oggi su questo blog.
Non critico tutto, anzi apprezzo lo sforzo fatto, ma critico che lo sforzo deve andare a buon fine altrimenti poi non sarà utile ed anzi le prossime amministrazioni potrebbero smantellare tutto.
La ciclabile di via Valsolda/via Val Trompia si potrebbe agilmente proteggere da "invasioni di pedoni" attraverso dei semplici parapedonali.
RispondiEliminaNon la puoi proteggere da "invasioni di pedoni" visto che è una Ciclopedonale ciò la pista è condivisa con i pedoni.
EliminaPer terra ci sono disegnate bici e pedoni.
La presenza dei pedoni non sarebbe nemmeno insopportabile se comprendessero che devono circolare (non fermarsi) in fila indiana, non lasciare guinzaglio lungo ai cani, controllare i bambini ecc.