I giardini in questione, non si tratta di piste ciclabili, dedicati rispettivamente ad “Alessandro Malaspina” e “Lanzarotto Malocello” (vedi in fondo il paragrafo sulla toponomastica), sono collegati tra loro da un ponte (ciclo)pedonale di legno.
il ponte che unisce i due giardini |
I giardini i trovano alla Garbatella in prossimità della linea ferroviaria sulla Cristoforo Colombo, vedi OpenStreetMap (link), consentono di evitare il passaggio su via Capitan Bavastro e sopratutto sulla Circonvallazione Ostiense, seppure con un dislivello importante soprattutto quando si viaggia in direzione della Colombo, ma ovviamente sono rasserenanti per chi non si trova a suo agio nel traffico o ha bambini al seguito.
Mappa di contesto tratta da OpenStreetMap |
Giardino “Lanzarotto Malocello” accesso dalla Colombo.
L’accesso su via Cristoforo Colombo si trova sul marciapiedi della corsia direzione GRA, in prossimità del distributore di benzina, è un cancelletto piccolo ed anonimo, infatti non riporta indicazioni né toponomastiche (inducendo a pensare si tratti di un unico parco) né di orari di apertura/chiusura, tanté che il ciclomobilista Marco Latini, che me l’ha segnalata, mi raccontava di trovare spesso chiuso.
ingresso dalla Colombo, sulla destra, percorrendo la corsia direzione GRA |
l'ingresso visto di fronte con StreetView di GoogleMaps |
Il percorso realizzato con le betonelle è subito in discesa, imboccare il viale centrale che poi vira verso il ponte.
Il ponte è la vera attrattiva di questo bi-Parco che appare molto artificioso.
Giardino “Alessandro Malaspina” uscita su via Bartolomeo Diaz.
Attenzione perchè la discesa dal lato opposto del ponte, che si trova nel giardino Alessandro Malaspina. è piuttosto ripida e ci sono sicuramente pedoni (moltissimi dei quali bambini).
l'uscita su via Bartolomeo Diaz |
vista dalla strada |
"Apertura dalle 7,00 al tramonto" varrà anche per l'altro giardino ? |
Toponomastica
Concludo con una riflessione che riguarda la toponomastica specifica e quella romana in generale. Forse influenzato dall’attualità pensavo che “Alessandro Malaspina” fosse una giovane vittima di qualche incidente, cercando informazioni ho invece scoperto che trattasi di un esploratore e navigatore, come pure lo era Lanzarotto Malocello.
Ben contento quindi, che per una volta non ci fosse “un dolore da ricordare” e ben comprendo che le vie del quartiere siano dedicate a navigatori spesso sconosciuti ai più, tanto un nome vale l’altro.
Ma nel caso dei parchi/giardini forse si poteva ricorrere a toponimi esistenti, o personaggi attinenti o magari anche solo più mnemonici. Nella fattispecie unificare con un nome unico e, che ne so, chiamarlo ad esempio:
Ben contento quindi, che per una volta non ci fosse “un dolore da ricordare” e ben comprendo che le vie del quartiere siano dedicate a navigatori spesso sconosciuti ai più, tanto un nome vale l’altro.
Ma nel caso dei parchi/giardini forse si poteva ricorrere a toponimi esistenti, o personaggi attinenti o magari anche solo più mnemonici. Nella fattispecie unificare con un nome unico e, che ne so, chiamarlo ad esempio:
- Parco del Ponte (che dopotutto è l’elemento caratterizzante)
- Parco Cristoforo Colombo o Parco degli Esploratori
- Parco Ernesto Nathan (visto che il sindaco storicamente più importante di Roma è praticamente sparito)
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