venerdì 25 ottobre 2013

Resoconto incontro del 23 ottobre 2013 con la delegata Stefania Giusti.

dal forum dei Ciclomobilisti:
"La Sig.ra Giusti è stata delegata dall’Assessore alla Mobilità del Comune di Roma, Guido Improta, di seguire la mobilità ciclabile che da luglio ha ereditato dall’Assessorato all’Ambiente che mantiene però la delega per le pulizia delle piste ciclabili.

Si è presentata e ci ha detto subito che l’assessorato ha preso visione del Piano Quadro e dello stato dell’arte della ciclabilità romana, quindi ha iniziato a spiegare le intenzioni dell’Amministrazione Marino, ossia preparare un documento da inserire nella presentazione del Bilancio del Comune di Roma per i prossimi 3 anni, per un finanziamento pari a 30 milioni di Euro. Nel documento dovranno inserire quelle che secondo i ciclisti romani sono le priorità. Per determinare queste priorità hanno iniziato un percorso di partecipazione coinvolgendo le associazioni ed i gruppi di ciclisti, fra cui i Ciclomobilisti.


L’amministrazione con questi incontri vorrebbe portare in bilancio le seguenti cose:
- Incentivi ai condomini per consentire il parcheggio bici;
- Stalli (non rastrelliere) presso i punti di scambio (46 se non ho capito male) quali stazioni e capilinea (46 circa);
- Una “rete locale” massimo una per ciascun municipio, esempio (EUR, Roma3…), realizzando in base al piano quadro le piste locali che interesserebbero quella “rete locale”

Proprio perché non siamo un’associazione con un uomo solo al comando, ma un gruppo aperto e con tante anime avevamo proposto un incontro aperto a tutti al laghetto.
Hanno partecipato in tutto 7 ciclomobilisti che magari poi ci riporteranno le loro impressioni, le mie le trovate in cosa.

Ma veniamo ai dettagli degli interventi dei ciclomobilisti presenti.

LEGALITA’
Innanzitutto abbiamo chiesto coralmente legalità e rispetto del codice della strada da parte di tutti, cosa che non dovrebbe essere conteggiata fra le richieste dei ciclisti, ma di tutti i cittadini romani. Ovviamente c’è chi è più o meno orientato a discorsi di riduzione del traffico o dell’uso dell’automobili, ma alla fine occorre ribadire che il nostro forum vuole diritti per i ciclisti urbani, non limiti per gli altri utenti della strada.

PARCHEGGI
Altro elemento emerso è la necessità di parcheggi nei luoghi di lavoro, più che nei luoghi di residenza (condomini, dove tra l’altro la battaglia è culturale prima ancora che legale, e non bastano leggi o leggine per avere tutti parcheggi protetti), perché già ora in centro, ma anche all’EUR dove c’è una grande presenza di ciclisti urbani, chi non ha il parcheggio interno deve industriarsi a parcheggiare alla meno peggio, a rischio di non trovare più la bici all’uscita. Anche i posti quali supermercati, mercati, uffici pubblici e privati, scuole (anche se in queste ultime in alcuni casi ci sono già) dovrebbero essere dotati di parcheggi nelle vicinanze. Paradossalmente ora sono favorite auto e motorini per cui l’amministrazione prevede parcheggi che tra l’altro occupano gran parte del marciapiedi e della strada, senza contare la sosta abusiva.

Occorre installare stalli adeguati (robusti stalli a Phi greco impiantati nel piano strada, non avvitati, oppure parapedonali robusti che svolgano doppia funzione di protezione del marciapiedi e di parcheggio per le bici), in prossimità di tutti i luoghi di afflusso di lavoratori, ad esempio all’EUR ci sono aziende che hanno previsto parcheggi interni per i dipendenti, ma ovviamente non possono ospitare gli esterni: consulenti, fornitori ecc.

Proposta a costo zero (bikediablo): fare accordi con uffici postali e supermercati per far finanziare l’installazione di stalli che possano essere sponsorizzati con una targa tipo “grazie al contributo di…” un po’ come si fece all’epoca di Rutelli con i parcheggi per i motorini che avevo addirittura il porta caschi.

RETI LOCALI ? NO GRAZIE. MEGLIO CONSOLARI E TANGENZIALI
La proposta di reti locali viste con gli occhi di chi come molti di noi fa molti km e spesso passa per strade trafficate è piuttosto riduttiva per non dire inutile. Per esempio il problema non è muoversi dentro l’EUR, ma arrivare all’EUR. O muoversi nei dintorni di Roma 3, ma arrivare a Roma3, o arrivare in centro dalle periferie (CONSOLARI). O anche, sempre nel caso dell’EUR la possibilità di collegarlo, con una ciclabile, al TUSCOLANO (TANGENZIALI). Quest’ultimo intervento sgraverebbe le metropolitane A e B di tanti passeggeri che devono transitare per la stazione termini per arrivare all’eur e tornare a casa. Il classico due piccioni con una fava.
Per le CONSOLARI ovviamente c’è l’imbarazzo della scelta ma la NOMENTANA appare fra quelle più richieste su forum e FB, insieme alla CASILINA, senza contare che si deve collegare la Laurentina con da Tre Fontane con l’eur e con la nuova pista che dal capolinea della linea B arriva a via Sapori.

PROTEZIONE, COMPLETAMENTO E MANUTENZIONE DELL’ESISTENTE PARCO CICLABILE
Protezione delle piste ciclabili da auto e moto, ma anche da bancarelle e cartelloni pubblicitari.
Completamento della Togliatti riconnettendo i due tronconi e proseguendo da Largo Santi fino alla pista di Via Lemonia. Piazzale Numa Pompilio che ora è un problema anche per disabili in carrozzina e pedoni. Sulla ciclabile di via della Sorbona dove attraversare da un lato all’altro della strada per proseguire sulla ciclabile è un suicidio. Mettere cartelli chiari che indichino la presenza di piste ciclabili e della direzione delle stesse, magari anche le distanze.
Manutenzione delle piste, insegnando a chi interviene a non sostare con i camion sulla pista, a pulire bene subito dopo una potatura, a segnalare eventuali problemi (buche, assenza di illuminazione, ingombri ecc) senza che sia costretto a farlo il cittadino. Tanto per dire del Ponte Ciclopedonale sulla Laurentina/Tre fontane che ora non ha più neanche i portalampada…

MIA PERSONALE VALUTAZIONE
E’ nota la mia allergia alla FUFFA, che a quanto pare è condivisa da molti altri nel gruppo, ed avendo già detto personalmente alla Sig. GIUSTI (nell’incontro organizzato da CRC a Piazza San Silvestro tempo fa) che non aveva senso incontrare ulteriormente le associazioni ed i gruppi, visto che c’era già un piano quadro, di cui addirittura alcune piste ciclabile erano già state finanziate, progettate, alcune addirittura in procinto di essere realizzate (poi vedremo quali). Ma doveva essere il Comune di Roma sulla base delle competenze esistenti all’interno (Contadini & Co) e dell’annosa caterva di incontri avuti proprio da loro con i ciclisti, inclusi alcuni di noi, a determinare la priorità degli interventi.

Inoltre io sono allergico ai cosiddetti percorsi di partecipazione, avendoli vissuti sulla mia pelle sia per i biciplan municipali, che per altri temi locali quali il bilancio partecipato. Dove la partecipazione non è determinata dalla competenza o dall’interesse, ma solo e soltanto dalla disponibilità di tempo personale da sacrificare e soprattutto sacrificabile. E dove spesso le associazioni (legalmente) si appropriano di temi a discapito dei singoli cittadini che magari dovrebbero essere i veri beneficiari di queste iniziative.

Ho ribadito che quello che mi preoccupa non è se il comune decide da solo, visto che il Piano Quadro (e la documentazione dei Monitoraggi, che ricordo essere documenti ufficiali del Comune di Roma) indica già la strada chiaramente, mi preoccupano molto ma molto di più le richieste delle varie associazioni o coordinamenti, che sono stati in passato causa dell’attuale incongruenza (passaggi nei parchi), incompletezza delle ciclabili e della totale assenza di parcheggi utili per le bici di chi deve andare al lavoro.
E questa mia convinzione ha trovato conferma nelle richieste emerse dagli incontri precedenti e quindi dalle proposte del comune da mettere a Bilancio, a parte gli stalli nei nodi di scambio, se fatti con stalli veri (a phi greco e non le banali ed inutili rastrelliere), trovo le altre proposte FUFFA."

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