La prima riguarda il parapedonale piegato all'incrocio con via Antonina, che una mano pietosa (non l'amministrazione, né i paladini che tracciano finte ciclabili o realizzano scivoli altrettanto pericolosi) ha provveduto a raddrizzare nel giorno della Festa della Liberazione.
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| Amministrazione assente, mani pietose riparano |
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| paletti lasciati sulla pista |
... ma ora si trovano sull'attraversamento pedonale del passo carraio di FAO.
Stamattina mi sono fermato per chiedere di non metterli in quel punto, si vedono anche su googlemaps! (link), che oltretutto essendoci le strisce è già divieto di sosta, ma l'addetto alla vigilanza cui mi sono rivolto mi ha risposto con malcelata soddisfazione che l'area coperta da sanpietrini davanti al passo carraio, in Piazza di Porta Capena, sarebbe zona extraterritoriale di proprietà FAO, e quindi che volendo avrebbe addirittura potuto impedirmi di transitare in bici.
Mi informerò su quella che appare l'ennesima assurdità tutta romana, ma se avesse ragione, che senso ha aver fatto una pista ciclopedonale che attraversa un'area che può essere resa inaccessibile a discrezione di chicchessia ?
La FAO, nonostante l'alto tasso di suoi dipendenti che usa la bicicletta quotidianamente si sta rivelando un tallone d'achille per la mobilità ciclabile in quella zona, visto che l'edera che occupa metà della pista ciclopedonale è ancora al suo posto e non avendo l'amministrazione per voce del suo rappresentante (vedi risposta su twitter) intenzione di sollecitarne la potatura rimarrà così...
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| Edera FAO su ciclopedonale - viale aventino |
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