lunedì 3 maggio 2021

Un popolo di costruttori di ciclabili, di sovrintendenti e naturalisti.

 


Girando su twitter, martedì 27 aprile scopro e cito e diffondo un post (link) di RomaMobilità che scrive:

"Al via la #riqualificazione della #ciclabile sulla banchina del #Tevere nel tratto tra ponte Risorgimento e ponte Marconi, per un totale di circa 5 km di percorso"

Poi visitando il sito di RomaMobilità scopro che l'articolo contiente informazioni riprese da un comunicato di Linda Meleo con un twit del giorno precedente, quindi decido di citare e diffondere anche quello, che rimanda alla pagina FB dell'assessore ai Lavori Pubblici.

La notizia

Da questa si evince che i lavori sono iniziati il 26 aprile:

"È partita questa mattina la riqualificazione della pista ciclabile sulla banchina del Tevere, che interesserà il tratto tra Ponte Risorgimento e Ponte Marconi, per un totale di circa 5 km di percorso.

Abbiamo iniziato a togliere il vecchio asfalto nel tratto poco prima Ponte Regina Margherita fino a Ponte Sublicio. Domani passeremo il nuovo manto e proseguiremo con gli altri tratti.

Oltre al rifacimento dell’asfalto, puliremo il verde lungo il tratto, rimetteremo a posto qualche sanpietrino sconnesso e stenderemo al nuovo segnaletica a terra, dando anche indicazione della denominazione dei ponti che si attraversano percorrendo la ciclabile, per indirizzare meglio i turisti o gli utilizzatori occasionali.

In questa fase delle lavorazioni saranno parzialmente interdetti per i pedoni ed i ciclisti alcuni tratti della banchina del Tevere"

Aspettativa dei @ciclomobilisti

Francamente, anche io che sono uno abbastanza pignolo, non potevo che accogliere positivamente questa notizia. 

Visto che stanno aumentando i @ciclomobilisti quotidiani, che la usano per bypassare il trafficatissimo e barbarico lungotevere. 

Inoltre nei festivi si vedono ormai carovane di cicloturisti spesso con bimbi al seguito, che non potranno che beneficiare del nuovo fondo e tutti potranno regolarsi sulle proprie riserve energetiche per sapere a che punto tornare in dietro, grazie alla segnalazione dei nomi dei ponti.

Campagna elettorale

Ma è stato sufficiente che Calenda (o chi per lui gestisce l'account twitter) avanzasse i propri dubbi sull'operazione, ovviamente basati sull'ignoranza dell'esistenza o peggio dalla volontà di fare casino, per scatenare una baraonda. Cui si sono uniti altri candidati minori.

Ma soprattutto la gente che non si era mai affacciata al Tevere, forse perché il lungotevere per molti è solo un'autostrada in centro, e pigiata in automobile e pressata dal traffico (causato dalle stesse auto) non ha mai avuto il tempo, la voglia, la curiosità di farlo.

Ci si è appellati alle Belle Arti per il "nero" della ciclabile, al fatto che passasse sopra il travertino.

Qualcuno addirittura ha scritto che la ciclabile creerebbe problemi alle sponde, senza nemmeno verificare prima che non sono (più sponde naturali). 

Senza contare che è certamente più naturale la ciclabile, delle auto transitanti o parcheggiate davanti ai "circoli" sulla riva opposta, o sul lungotevere soprastante, e che certamente la ciclabile crea meno problemi a chi passeggia rispetto alle bancarelle dell'estate romana.

Invece di dire cosa farebbero, i candidati preferiscono attaccare la Raggi (lo stesso fece lei nei confronti di Marino), sulle cose che sanno movimentare la parte deteriore della città, in questo caso le ciclabili.

Ho personalmente chiesto a Calenda su twitter all'atto della sua candidatura, la sua opinione e la sua visione su come incentivare la mobilità ciclabile, non ha mai risposto, eppure era una domanda legittima per un candidato sindaco, soprattutto dopo questa tragedia che palesato i limiti dei mezzi pubblici dovuto spesso e volentieri da un abuso di quelli privati a motore.

Storia

La ciclabile è stata realizzata all'epoca di Italia 90, e nel 2012 è stata asfaltata rimuovendo i sanpietrini, in seguito sono stati coperti altri tratti con materiali sintetici più a monte, all'altezza di Ponte Risorgimento, nel punto in cui la ciclabile scende dal lungotevere alla banchina.

L'estate romana con i suoi carpentieri e automezzi sempre più pesanti e le piene del tevere spesso dovute allo svuotamento della diga di Castel Giubileo, trasportando rifiuti e tronchi abbattuti, hanno pian piano portato via l'asfalto.

Tra l'altro forse qualcuno pensa che i muraglioni e le banchine siano opera dei Romani, manco stessimo parlando di manufatti di 2000 anni fa. Le banchine le hanno costruite i Piemontesi alla fine dell'800, udite udite facendo sparire tutta la Roma che affacciava a Tevere.

Per approfondire vi consiglio l'opera di Ettore Roesler Franz (link) che ha prima fotografato e poi dipinto la Roma che spariva, e quella di Giuseppe Vasi (link) incisore.

Conclusioni

Basta scorrere questo blog per trovare le mi rimostranze contro questa e le precedenti amministrazioni, quando gli interventi latitavano o erano messi in campo in modo approssimativo se non controproducente, ma anche la protesta più accorata non era mai politicamente schierata. 


E sopratutto mai becera ed immotivata come questa portata avanti come altre, sfruttando l'accanimento dei nemici del ciclismo come li definisce Luca (link):

"... i nemici del ciclismo. Sono molti di più degli automobilisti e includono anche persone che oggettivamente non ricevono alcun danno dall'incremento dell'uso della bicicletta. Dei benefici per la collettività non glie ne frega una benemerita minchia, ci considerano alla stregua di un altro gruppo che turba la pace cui la loro anima anela..."