Questo blog si è sempre occupato anche di intermodalità, che rappresenta la naturale estensione della ciclabilità, quando i percorsi quotidiani superano i chilometraggi praticabili da chi non deve fare sport ma spostarsi in modo agevole.
La linea C della Metro ha esordito ieri (domenica 9 novembre 2014), e proprio ieri nel pomeriggio sono andato a dare un'occhiata con la mountain bike, perchè dopotutto le pieghevoli (quelle vere) non ha problemi su nessun mezzo ormai.
La tratta aperta va dal capolinea Monte Compatri/Pantano, ben oltre il G.R.A., alla stazione di Parco di Centocelle, passando più o meno sul percorso del vecchio trenino, ancora attivo tutt'oggi per una tratta più breve. Comunque interseca tutti i quartieri che si trovano a ridosso della Tiburtina e da essi prendono il nome le stazioni.
La stazione Parco di Centocelle che si trova su via Casilina, a poca distanza dall'incrocio con viale Palmiro Togliatti, è l'anello che in questo caso lega la ciclabilità all'intermodalità, vista la presenza della Dorsale Ciclabile Togliatti. E che consente di affermare che forse da questa inaugurazione trovano più beneficio i ciclomobilisti che gli altri passeggeri, perchè obbiettivamente arrivati a Parco di Centocelle si è ancora molto distanti dal centro. I ciclisti inforcando la bici (specie i pieghevolisti) possono raggiungere rapidamente metro A a Subaugusta o Giulio Agricola, usufruendo della ciclabile, oppure dal lato opposto andare verso Ponte Mammolo (metro B). O infine tirare dritto e puntare sulla Stazione Tuscolana della ferrovia metropolitana.
Troppo pochi gli ascensori e troppo angusti, inoltre quello di Monte Compatri/Pantano (l'unico ascensore fra stazione e banchina direzione centro!) ieri pomeriggio era guasto costringendo i ciclisti (che sono obbligati ad usarli!) ed i passeggini ad ardue scalate, e negando miseramente l'accesso ad eventuali disabili. Visto che c'è una sola scala mobile e considerato l'alto tasso di malfunzionamenti e le manutenzioni tardive riscontrate sulle altre linee temo che sarà un calvario per chi non è in forma... ma i nostri amministratori (di qualunque schieramento) queste cose le ignorano.
L'aggancio sembra solido, troppo!!!
Quando stiamo per scendere ci accorgiamo che la ragazza che è con noi sul vagone non riesce più ad estrarre la ruota della sua pieghevole, ci guardiamo intorno per capiere se ci siano leve o altri strumenti per aprire, ma non ne vediamo e quindi dobbiamo usare le mani per spostare i blocchi. Ovviamente ci sporchiamo le mani.
Stessa cosa anche peggio per le nostre mtb di fascia bassa che hanno il battistrada più marcato.
Bella fregatura strano che il Sindaco Marino non si sia accorto di questo inconveniente, ma i nostri amministratori (di qualunque schieramento) queste cose le ignorano.
Arrivati a Monte Compatri usciamo dalla stazione per dare un'occhiata. Non mi pare ci fossero stalli per le bici, ma non posso affermarlo con certezza.
Comunque siamo sulla Casilina, ma non essendo pratici di queste zone, essendo già calato il buio e con la spada di damocle della chiusura della metro alle 18:30 decidiamo di tornare subito.
Detto già all'inizio del problema dell'unico ascensore per risalire in banchina, affrontiamo il ritorno con due "colleghi" ciclisti con cui confermiamo le impressioni piuttosto sconfortate sul fatto che la sistemazione delle bici non ci sembra ottimale e che il mancato collegamento con il centro, i tempi di attesa (12 minuti) e chiusura anticipata (alle 18:30) limitano in maniera pesante l'efficia della nuova linea.
La linea C della Metro ha esordito ieri (domenica 9 novembre 2014), e proprio ieri nel pomeriggio sono andato a dare un'occhiata con la mountain bike, perchè dopotutto le pieghevoli (quelle vere) non ha problemi su nessun mezzo ormai.
capolinea |
La tratta aperta va dal capolinea Monte Compatri/Pantano, ben oltre il G.R.A., alla stazione di Parco di Centocelle, passando più o meno sul percorso del vecchio trenino, ancora attivo tutt'oggi per una tratta più breve. Comunque interseca tutti i quartieri che si trovano a ridosso della Tiburtina e da essi prendono il nome le stazioni.
La stazione Parco di Centocelle che si trova su via Casilina, a poca distanza dall'incrocio con viale Palmiro Togliatti, è l'anello che in questo caso lega la ciclabilità all'intermodalità, vista la presenza della Dorsale Ciclabile Togliatti. E che consente di affermare che forse da questa inaugurazione trovano più beneficio i ciclomobilisti che gli altri passeggeri, perchè obbiettivamente arrivati a Parco di Centocelle si è ancora molto distanti dal centro. I ciclisti inforcando la bici (specie i pieghevolisti) possono raggiungere rapidamente metro A a Subaugusta o Giulio Agricola, usufruendo della ciclabile, oppure dal lato opposto andare verso Ponte Mammolo (metro B). O infine tirare dritto e puntare sulla Stazione Tuscolana della ferrovia metropolitana.
Stalli
Ho raggiunto la stazione in bici non mi sono sbattuto per cercarli ma non mi è sembrato di vedere stalli per le biciclette non pieghevoli, molti a Roma lasciano un muletto nelle stazioni per poi usarlo in città senza doverlo caricare sulla metro, ma i nostri amministratori (di qualunque schieramento) queste cose le ignorano.Tornelli
Non è immediatamente individuabile il tornello per le bici (passeggini e disabili) che di solito si trova vicino alle guardiole, mentre qui è anonimamente piazzato al centro, con molta affluenza può essere difficile individuarlo (la scritta in alto non richiama l'attenzione) e creare situazioni antipatiche. Altro problema, la chiusura anti-furbi che per evitare passaggi di più persone con unico biglietto fa si che la porta si chiuda troppo rapidamente ghigliottinando la ruota posteriore, su cui di solito ci sono montate anche borse con pc.portatili ecc., ma i nostri amministratori (di qualunque schieramento) queste cose le ignorano.Ascensori
Troppo pochi gli ascensori e troppo angusti, inoltre quello di Monte Compatri/Pantano (l'unico ascensore fra stazione e banchina direzione centro!) ieri pomeriggio era guasto costringendo i ciclisti (che sono obbligati ad usarli!) ed i passeggini ad ardue scalate, e negando miseramente l'accesso ad eventuali disabili. Visto che c'è una sola scala mobile e considerato l'alto tasso di malfunzionamenti e le manutenzioni tardive riscontrate sulle altre linee temo che sarà un calvario per chi non è in forma... ma i nostri amministratori (di qualunque schieramento) queste cose le ignorano.
ascensore bloccato a Monte Compatri / Pantano (ore 17 circa) |
Banchina
Le banchine sono piuttosto anguste, manon c'è pericolo di cadere sui i binari visto che sono protetti da una parte trasparente con porte che si aprono in corrispondenza di quelle del vagone. Contrariamente alle metro A e B, non c'è il cartello che indichi la carrozza per le bici, ce la segnala un addetto e ci accorgiamo che sulla porta c'è la vetrofania con carrozzina disabili e biciclette (ma pare fosse la porta 19), ciò in condizioni di affollamento non aiuta, anche per quelli senza bici se ne fregano altamente delle vetrofanie... ma i nostri amministratori (di qualunque schieramento) queste cose le ignorano.vetrofanie sulla porta per il vagone con bici |
Vagone
Bello pulito e luminoso, ci accostiamo nella zona per le bici e le incastriamo negli appositi alloggiamenti (ignari delle conseguenze successive), non so se sul vagone ci sia altro spazio per le bici non pieghevoli, fatto sta che dove saliamo ci sono solo due zone per bici, ciascuna può ospitare due bici o una carrozzina per disabili, se non utilizzate per bici o carrozzine si possono utilizzare i sedili pieghevoli, il che a mio parere causerà diverse discussioni...le bici accostate ed fermata con la ruota bloccata |
l'incastro che tiene "troppo" le ruote |
Quando stiamo per scendere ci accorgiamo che la ragazza che è con noi sul vagone non riesce più ad estrarre la ruota della sua pieghevole, ci guardiamo intorno per capiere se ci siano leve o altri strumenti per aprire, ma non ne vediamo e quindi dobbiamo usare le mani per spostare i blocchi. Ovviamente ci sporchiamo le mani.
Stessa cosa anche peggio per le nostre mtb di fascia bassa che hanno il battistrada più marcato.
Bella fregatura strano che il Sindaco Marino non si sia accorto di questo inconveniente, ma i nostri amministratori (di qualunque schieramento) queste cose le ignorano.
Ritorno
Arrivati a Monte Compatri usciamo dalla stazione per dare un'occhiata. Non mi pare ci fossero stalli per le bici, ma non posso affermarlo con certezza.
Comunque siamo sulla Casilina, ma non essendo pratici di queste zone, essendo già calato il buio e con la spada di damocle della chiusura della metro alle 18:30 decidiamo di tornare subito.
Detto già all'inizio del problema dell'unico ascensore per risalire in banchina, affrontiamo il ritorno con due "colleghi" ciclisti con cui confermiamo le impressioni piuttosto sconfortate sul fatto che la sistemazione delle bici non ci sembra ottimale e che il mancato collegamento con il centro, i tempi di attesa (12 minuti) e chiusura anticipata (alle 18:30) limitano in maniera pesante l'efficia della nuova linea.
Casilina
Arrivati di nuovo a Parco di Centocelle ci rendiamo conto della pericolosa soluzione adottata di non separare almeno una corsia per i bus e per le auto degli accompagnatori da via Casilina provoca pericolosi scarti tra le auto che in quel tratto, molto buio ed in salita, accelerano arrivando dall'incrocio con via Casilina. Inutile dire che non è stato adottato ma neanche pensato un collegamento pedalabile fino alla Dorsale Togliatti, né di sfruttare i lavori per realizzare una corsia protetta per chi usa la bicicletta lungo la Casilina. Considerato che è una stazione imponente che affaccia direttamente sul fronte strada di via Casilina ci saremmo aspettati più attenzione... ma i nostri amministratori (di qualunque schieramento) queste cose le ignorano.
Conclusioni
Ovviamente non ci mettiamo a fare valutazioni globali, rimaniamo al tema del blog ed alla fruibilità per i ciclisti della metropolitana, il che come già scritto la renderebbe ancora più efficace proprio ora che non arriva in centro.
L'impressione che se ne ricava è che per l'ennesima volta non si sia approfondito il tema della bici, ma tutto sommato nemmeno quelli dei disabili, cittadini di serie b che non hanno gli stessi diritti in termini di usabilità.
Non parlo del Sindaco che tutto sommato eredita un'opera pensata in un tempo lontanissimo, anche se sono piuttosto deluso della mancata attenzione riservata ai dettagli che si potevano migliorare rendendoci la vita più semplice, almeno ogni tanto.
A parte la Togliatti non ci sono altri "incroci" ciclabili per ora, ne su via di Torre Spaccata che con una corsia ciclabile potrebbe connettersi alla "rete" ciclabile di Santa Maura/Tor Vergata/Anagnina, né, che io sappia, a Torrenova da dove c'è una distanza ciclabilissima (se opportunamente protetta) dall'Ospedale e dall'Università di Tor Vergata, ma occorre amaramente concludere anche questa volta come troppo spesso accade ormai su questo blog: i nostri amministratori (di qualunque schieramento) queste cose le ignorano.
A parte la Togliatti non ci sono altri "incroci" ciclabili per ora, ne su via di Torre Spaccata che con una corsia ciclabile potrebbe connettersi alla "rete" ciclabile di Santa Maura/Tor Vergata/Anagnina, né, che io sappia, a Torrenova da dove c'è una distanza ciclabilissima (se opportunamente protetta) dall'Ospedale e dall'Università di Tor Vergata, ma occorre amaramente concludere anche questa volta come troppo spesso accade ormai su questo blog: i nostri amministratori (di qualunque schieramento) queste cose le ignorano.
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