Interrompo ancora il silenzio per una irrinunciabile notizia, trapelata solo dopo che era già stata presentata (grazie ad un Ciclomobilista) e con solo 24 ore di tempo per presentare eventuali richieste di modifica. Per la verità era stata annunciata sul gruppo FB della ciclabile nomentana ma in mezzo ad altre decine di post completamente fuori contesto.
Da ieri c'è anche una minima presentazione sul blog Ciclabile Nomentana.
uno degli schemi presentati (tratto dal blog Ciclabile Nomentana) |
Lasciamo l'analisi di dettaglio del progetto ai ciclisti residenti, ma la cosa che appare eclatante è che dal progetto è stato tolto il tratto di via Nomentana che va dall'incrocio con Via Val d'Aosta fino al Ponte Tazio, soppiantato da una deviazione verso la Stazione Nomentana ed aggirando il quartiere per congiungersi al tratto finale della dorsale aniene su Via Valdarno.
Ne abbiamo parlato ad un'edizione straordinaria del ciclopranzo all'Eur, con alcuni ciclomobilisti, ed ovviamente il parere è negativo:
1. si tratta di un inutile prolungamento del percorso;
2. la zona per cui passa non è propriamente "bellissima" di notte;
3. la pendenza di via Val d'Aosta è minore ma non di moltissimo;
4. la pista su via Valdarno già ora è problematica per la presenza di pedoni.
Inoltre aggiungo a titolo personale alcuni quesiti:
1. come è possibile che i municipi possano decidere su una strada che è di competenza del Comune;
2. e come mai non si hanno notizie al riguardo da parte dell'amministrazione centrale ?
3. L'Assessore Improta, la Delegata alla ciclabilità (?) Stefania Giusti e la cabina di regia sono coinvolti ?
4. Come si associa al piano quadro ?
5. E soprattutto sto modo carbonaro di fare le cose nel 2013 è ancora accettabile ?
1. si tratta di un inutile prolungamento del percorso;
2. la zona per cui passa non è propriamente "bellissima" di notte;
3. la pendenza di via Val d'Aosta è minore ma non di moltissimo;
4. la pista su via Valdarno già ora è problematica per la presenza di pedoni.
Inoltre aggiungo a titolo personale alcuni quesiti:
1. come è possibile che i municipi possano decidere su una strada che è di competenza del Comune;
2. e come mai non si hanno notizie al riguardo da parte dell'amministrazione centrale ?
3. L'Assessore Improta, la Delegata alla ciclabilità (?) Stefania Giusti e la cabina di regia sono coinvolti ?
4. Come si associa al piano quadro ?
5. E soprattutto sto modo carbonaro di fare le cose nel 2013 è ancora accettabile ?
Insomma siamo alle solite, scelte carbonare, che coinvolgono solo marginalmente i ciclisti urbani, cui resta solo l'onere di scervellarsi per capire come rosicchiare marginali miglioramenti.
Il rischio è di realizzare per l'ennesima volta un prodotto non fruibile adeguatamente per la mobilità quotidiana da chi già ora usa la bici, di non invogliare nuovi possibili utenti e di non avere nemmeno il gradimento dei ciclisti della domenica...
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